Le colline del territorio di Susegana sono formate quasi prevalentemente
da argille azzurre e da conglomerati, risalenti in gran parte al Pliocene
(circa 5 milioni di anni fa), che si sollevarono in un secondo momento
e precisamente nel corso del Quatrenario (Pleistocene).
Durante questa seconda fare, a periodi più caldi (periodi interglaciali),
si alternarono periodi freddi che provocarono la formazione di estese
calotte di ghiaccio (periodi glaciali).
Durante la sua avanzata il ghiaccio modificava la morfologia del territorio,
alterando il corso dei fiumi, modificando l'orografia esistente e distruggendo
la vegetazione. All'esterno dei fronti glaciali poi, le rocce di fusione
aprivano nuovi tracciati ai corsi d'acqua e ricoprivano di detriti le
pianure.
La formazione glaciale a noi più vicina fu il ghiacciaio del Piave
che occupava un bacino ben maggiore di quello del percorso dell'omonimo
fiume, all'altezza della località Ponte nelle Alpi il fronte
glaciale si divideva in due rami, il ramo maggiore deviava a sud-ovest
occupando tutta la Val Belluna, mentre il ramo minore scendeva nella
Val Lapisina e da un lato invadeva la Valle del Soligo (attuali Longhere,
Revine, Lago e Follina) e dell'altro attraversava la stretta di Serravalle,
si espandeva verso la pianura costituendo, al disgelo, l'anfiteatro
morenico di Vittorio Veneto e dei comuni limitrofi a Conegliano, interessando
anche il territorio di Susegana.
Le colline di Susegana sono il risultato dei fenomeni iniziati nel Miocene
e proseguiti sino al periodo glaciale. Solo grazie al processo morenico
di movimento dei ghiacciai si sono potute formare le dolci colline di
questa zona, costituite da suoli argillosi ad elevato contenuto di carbonato
di calcio e di microelementi che conferiscono ai vini caratteri di finezza,
sapidità ed eleganza.